La differenza fondamentale fra impianti tradizionali e sistemi di automazione può essere condensata in una sola parola: INTEGRAZIONE.
Nella progettazione tradizionale i vari servizi sono assicurati da impianti diversi ed indipendenti, che non colloquiano e non interagiscono tra loro. Ciò porta a costose duplicazioni, a difficoltà nel coordinare il funzionamento dei singoli impianti, a costi di esercizio nascosti, ma soprattutto ad una minor efficacia nel garantire ciò che richiediamo dai nostri impianti: sicurezza, comfort e risparmio. Al contrario, l’integrazione degli impianti presenti all’interno di un edificio permette di ottenere risultati che gli impianti tradizionali non sono in grado di offrire.
Esempio: Implementare uno scenario d’ufficio che mantenga automaticamente la luminosità di un ambiente integrando opportunamente luce naturale ed artificiale, regolando la prima con tende motorizzate e la seconda con dimmer, accendendo però le luci solo in orario di ufficio o se qualcuno è presente nell’ambiente fuori orario (con rilevazione di presenza mediante controllo degli accessi o rilevatori di presenza), riattivando se necessario in quest’ultimo caso anche l’impianto di riscaldamento o condizionamento, è forse fattibile anche con le tecniche tradizionali, ma con complicazioni e costi inaccettabili. Inoltre se si volesse in seguito modificare lo stesso scenario, ad esempio per riavviare fuori orario gli impianti di climatizzazione con soglie di temperatura diverse da quelle usuali (più bassa d’inverno e più alta d’estate), quasi sicuramente occorrerebbe rifare tutto il lavoro.
Grazie all’integrazione degli impianti deriva anche una semplificazione progettuale, della diversa implementazione dello stesso progetto.
Ora veniamo al concetto principale di questo articolo: quali sono i pro ed i contro tra gli impianti elettrici tradizionali ed i sistemi integrati KNX?
“PRO” DELL’IMPIANTO TRADIZIONALE:
- il costo dei vari dispositivi (interruttori, prese, deviatori, etc,) è minore.
- è una tecnologia conosciuta, sfruttabile da qualsiasi elettricista, e che non necessita di spiegazioni al Committente
“PRO” DEI SISTEMI INTEGRATI KNX:
- KNX è uno standard mondiale “aperto” il chè significa che qualsiasi dispositivo Certificato KNX (fonte Wikipedia: oltre 7000 cataloghi di dispositivi al mondo), è interscambiabile. Risultato: non sono legato ad alcun Brand/Marchio ed ho una garanzia in più di trovare in ogni momento dispositivi aventi le stesse caratteristiche e qualità, anche di diversi Brand, purchè certificati KNX. Al contrario, l’utilizzo di protocolli “chiusi”, vincola il Cliente ad un solo tipo di Brand/Marchio, non dando la possibilità di scelta.
- Grande flessibilità’: dato che il funzionamento di ogni singolo dispositivo è determinato dalla configurazione del dispositivo e non dal cablaggio, è possibile cambiare facilmente la configurazione del sistema sia in corso d’opera sia ad installazione finita.
- Multifunzionalità’: ogni dispositivo può svolgere più funzioni contemporaneamente (ad esempio, un rivelatore di allarme può fungere da rivelatore di movimento/presenza), portando ad un risparmio sul numero di apparecchi necessari.
- Si possono implementare facilmente nuove funzionalità senza necessità di cambiare dispositivi o rifare il cablaggio, anche a sistema ultimato.
- Il cablaggio è più semplice. I cavi di energia sono limitati al collegamento degli attuatori e delle prese di energia; il resto dei collegamenti può essere effettuato con cavi SELV (Safety Extra Low Voltage – bassissima tensione utilizzata per alimentare dispositivi che non presentino rischi di folgorazioni) o di piccola sezione. L’agevole disposizione dei cavi può determinare un risparmio in cablaggio che può raggiungere il 60%.
- La riduzione della concentrazione di cablaggio riduce il carico infiammabile, con un miglioramento della sicurezza e una semplificazione delle misure antincendio.
- E’ adatto sia a costruzioni nuove, sia a costruzioni d’epoca. In queste ultime, dato che i collegamenti dei comandi avvengono con cavetto bifilare, è possibile continuare a sfruttare tubi e canali già esistenti anche per nuovi cablaggi, grazie al recupero di spazi così ottenuto.
- L’installazione di un sistema integrato non comporta necessariamente la completa eliminazione degli impianti esistenti, che possono invece essere integrati nel nuovo sistema attraverso le opportune interfacce.
- La scissione di dispositivo di comando (alimentato con tensione SELV) e dispositivo di attuazione (alimentato con tensione di rete), permette di posizionare i primi anche in zone non consentite con l’impiantistica tradizionale (ad esempio in certe zone dei bagni).
- Si contengono i costi delle varianti in corso d’opera, sia nelle nuove costruzioni, sia nelle ristrutturazioni, dato che, con un sistema integrato, una ridefinizione e riprogrammazione del sistema stesso non comporta necessariamente il rifacimento del lavoro già eseguito.
- Si riducono i costi di esercizio in quanto l’integrazione consente di far svolgere a meno dispositivi, più funzioni, per le quali non sono stati progettati.
- E’ possibile gestire efficacemente a distanza, l’intero sistema.
“CONTRO” DELL’IMPIANTO TRADIZIONALE:
- Scarsa flessibilità: le funzionalità degli impianti sono realizzate con collegamenti fisici ed ogni modifica richiede un rifacimento più o meno impegnativo del cablaggio.
- Un dispositivo, una funzione. Nell’impiantistica tradizionale diversi dispositivi sono duplicati, con un aggravio dei costi (ad esempio nello stesso ambiente un sensore di presenza per l’antintrusione ed uno per l’accensione automatica della luce).
- Il numero di cavi utilizzato è maggiore, con conseguenti maggiori costi sia di predisposizione (tubi e canali), sia di materiale, sia, infine, di manodopera.
- La maggior quantità di cavi necessari richiede maggiori protezioni contro il carico infiammabile.
- I dispositivi di comando sono alimentati dalla tensione di rete, con rischio di contatto diretto con le linee di potenza.
- Durante il rifacimento degli impianti possono esserci problemi per il posizionamento e passaggio dei nuovi cavi, specialmente in edifici d’epoca.
- C’è un alto rischio di aumento di costi per varianti in corso d’opera, dato che con gli impianti tradizionali una ridefinizione del loro funzionamento comporta quasi sempre il rifacimento del lavoro già eseguito.
- Costi d’esercizio più alti: la mancata integrazione non permette di sfruttare le informazioni degli altri impianti (ad esempio spegnendo il condizionamento se le finestre sono aperte) e la rigidità nella configurazione impone alti costi per adattare gli impianti all’evoluzione delle esigenze del Cliente (ad esempio aggiungere degli ulteriori comandi per l’apertura del cancello può richiedere considerevoli lavori di cablaggio o nuove opere murarie).
- Scarse possibilità di gestire efficacemente gli impianti a distanza.
“CONTRO” DEI SISTEMI INTEGRATI KNX:
- I dispositivi sono più costosi dei dispositivi tradizionali che sostituiscono.
- E’ una tecnologia che non tutti gli installatori conoscono e sono in grado di gestire.
- Occorre spiegare al Cliente i vantaggi prodotti da questa soluzione.
La ormai comprovata professionalità di Rimini System Integrator, fa sì, che l’affiancamento a tutti i suoi Clienti sia costante ed esaustivo nel mondo dell’integrazione degli impianti. Contattaci! Saremo lieti di rispondere alle Tue curiosità!