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Dispositivi domotici: comandi e sensori

I comandi rappresentano la parte intelligente dell’impianto di domotica. In alcuni sistemi tutte le funzioni evolute sono impostate nella configurazione dei comandi, mentre gli attuatori possono regolare al massimo il tempo di apertura/chiusura contatto.

È corretto in ogni caso fare una suddivisione tra componenti di comando azionati dall’Utente come i pulsanti, e strumenti di comando automatici come i sensori.

Tra i primi troviamo: interfaccia pulsanti tradizionali, ingressi su barra DIN, tastierini; tra i secondi: sensori di presenza, sensori termici, sensori qualità aria, sensori di umidità etc.

Il comando più semplice di tutti è senza dubbio il pulsante, che svolge il ruolo fondamentale di controllo diretto ed intuitivo del sistema da parte dell’Utente. Alcuni sistemi dispongono direttamente di pulsanti domotici, altri sistemi di piccole interfacce per contatti da installare direttamente nelle cassette da incasso alle spalle dei pulsanti tradizionali per trasformarli in pulsanti domotici.

Il cablaggio è molto semplice. Nella scatola dove verranno posizionati i pulsanti si cabla solo il cavo bus, i singoli pulsanti sono collegati direttamente all’interfaccia pulsanti. La distanza tra l’interfaccia e il pulsante ad esso collegato è limitata (generalmente a 5-10m). In talune applicazioni può essere necessario ricorrere ad interfacce per pulsanti del tipo da quadro per superare i vincoli di distanza tra interfaccia e pulsante.

È possibile utilizzare dei pulsanti che sono già digitali ed incorporano l’interfaccia per dialogare con l’impianto domotico. Sono quelli che comunemente vengono indicati come tastierini, e ne esistono di moltissimi tipi e forme. L’ultima evoluzione del tastierino domotico è stato il passaggio alla tecnologia touch.

La tecnologia che sta alla base dei tastierini consente una maggiore libertà nel design del prodotto rispetto ai pulsanti tradizionali, questo perché non è più necessaria la meccanica che si trovava nei vecchi pulsanti. Ciò ha reso possibile lo sviluppo di prodotti dal design accurato, che hanno trasformato in un certo senso il “volto” della domotica.

Oltre a motivi di ordine estetico, i tastierini possono essere preferiti ai pulsanti tradizionali, perché offrono una maggiore flessibilità nella programmazione delle funzioni ad essi collegati, ed integrano diverse funzioni in un unico componente.

In fondo la possibilità di avere un solo componente che svolge funzioni diverse, ad esempio accendere la luce e controllare il riscaldamento, è la quintessenza della domotica.

Il tastierino dotato di sensore di temperatura si colloca in un certo qual modo a metà strada tra i comandi propriamente detti (cioè quelli azionati dall’Utente) ed i sensori, cioè comandi che non devono essere necessariamente azionati dall’Utente.

Nella realizzazione di un impianto di domotica i sensori sono un’aspetto a torto spesso trascurato. I sensori rappresentano la vista, l’udito… i sensi di un impianto di domotica. È di tutta evidenza che per quanto i componenti possano essere dotati di intelligenza, tale intelligenza è del tutto inutile se non è supportata dalle informazioni che vengono dal mondo esterno.

Il sensore di temperatura è l’esempio più banale, anche perché all’uso dei termostati siamo ormai abituati, ma i sensori presenti sul mercato sono tantissimi.

Restando in tema di gestione clima, possono essere utili sensori di umidità dell’aria, sensori di qualità dell’aria, come controllo del CO2 o dei cosi detti VOC. Ma anche semplici sensori di presenza, magari usati dall’antifurto integrato nell’impianto di domotica, possono essere utili, disattivando in automatico il riscaldamento o il raffrescamento in aree non abitate, dopo un determinato periodo di tempo.

Nella gestione dell’illuminazione possono essere utilizzati dei sensori crepuscolari. In abbinamento con dimmer digitali questi possono regolare automaticamente la luminosità artificiale in funzione del livello di luminosità ambientale, oppure regolare le lamelle del sistema di tapparelle in funzione dell’incidenza relativa dei raggi solari.

Molto utili anche i sensori (o stazioni) meteorologici. Dando all’impianto informazioni come vento, pioggia, temperatura ed umidità esterna, si possono avviare scenari specifici in funzione dei vari eventi meteorologici. Ad esempio lucernari e tende esterne possono essere chiuse in automatico all’approssimarsi della pioggia, o il sistema di irrigazione può essere bloccato in caso la pioggia ne rendesse superfluo l’uso.

La quantità di dispositivi presenti sul mercato è davvero notevole e si adatta a qualsiasi esigenza, il problema è che, nella maggior parte degli impianti, questi componenti sono ridotti all’osso per motivi di errata competizione economica. Essendo molti di questi sensori non immediatamente percepiti come utili dal Cliente finale, che giustamente non può comprendere a pieno le motivazioni tecniche che li rendono utili, si finisce con eliminarli dai preventivi.

I sensori sono i sensi dell’impianto di domotica e la loro presenza eleva il livello di intelligenza complessivo dell’impianto, facendo la differenza tra domotica e sistemi tradizionali. La scelta della tipologia e del numero di sensori di cui dotare l’impianto deve essere fatta in sede progettuale in base alle performance che verranno richieste all’impianto stesso.

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